

qua sotto c'è il meno peggio di quello che ho scritto nella mia vita, comprese le poesie che un pazzo mi ha dettato qualche anno fa e di cui si è persa ogni traccia.
Ma prima diamoci una spiegazione per tutto questo tempo perso... nel senso che nulla di ciò che viene scritto serve mai a qualcosa, a meno che non si tratti di ricette o di consigli su come coltivare il giardino.
Tutto il resto finisce nello sgabuzzino della nostra mente e lì quasi tutto viene via via polverizzato, esaurito, distrutto nell' "incendio della memoria" come molti si compiacciono di scrivere.
Il problema è che è tutto vero e le opere dei nostri predecessori, siano essi latini, scapigliati o cretini, se ne vanno insieme ai nostri anni, lasciandoci alla meglio qualche traccia nell'altra pattumiera che sta dentro la nostra testa, quella dell'inconscio.
Soltanto in pochi sviluppano una coscienza letteraria, ed io non credo di essere tra questi, malgrado ci siano alcuni autori che mi hanno fornito coordinate essenziali, dentro le quali vivo ancora adesso.


